Il 20 maggio 2021 si è svolto il workshop “Role of maritime clusters in the green recovery” organizzato dal working group sulla Blue Growth di ERRIN (European Regions Reserach and Innovation Network), rete alla quale partecipa l’ufficio di collegamento a Bruxelles della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Il workshop, a cui ha preso parte anche il Maritime Technology Cluster FVG, ha focalizzato l’attenzione sull’importante ruolo svolto dai cluster marittimi nello sviluppo della blue economy a livello regionale, con l’obiettivo di raccogliere suggerimenti e aspettative dal pubblico in merito al compito svolto dai cluster per superare le difficoltà conseguenti alla crisi del Covid-19 con azioni e percorsi sostenibili per una ripresa verde.

L’incontro, moderato da Åsa Burman, direttore di Lighthouse, centro di competenze marittimo svedese, è stato caratterizzato dai contributi di rappresentanti provenienti dal Belgio, Italia, Finlandia e Portogallo: Ann Overmeire del Blue Cluster della Fiandre in Belgio, Martina Rossi del Maritime Technology Cluster FVG, Piia Nurmi della Turku University of Applied Sciences in Finlandia, e Alexandra Correia dell’ agenzia di sviluppo regionale dell’Alentejo in Portogallo, che hanno analizzato le azioni di recupero, mettendo in luce il ruolo dei cluster e le collaborazioni in ottica quadrupla elica, le politiche, le legislazioni e la possibilità di finanziamento, oltreché volgere lo sguardo verso il futuro con un occhio di riguardo alle competenze del domani

Il pubblico molto eterogeneo che ha seguito l’evento è stato coinvolto in alcuni sondaggi durante il workshop, dai quali è emerso che la metà di essi considera l’impatto attuale della pandemia ancora completamente negativo, mente il 40% lo considera che sia positivo e negativo. Inoltre, l’80% dei partecipanti ha indicato che la collaborazione è oggi più rilevante rispetto al periodo pre-pandemia e che i cluster marittimi sono chiamati a continuare a coprire i seguenti ruoli in futuro: 1) creare sinergie e cooperate con partner internazionali anche di altri settori, 2) veicolare esperienze e opportunità di nuovi progetti alle PMI, 3) (a parimerito) costruire competenza in relazione alla transizione verde e sviluppare piani di economia circolare.