La rete tra il mondo della ricerca e dell’impresa nel settore delle tecnologie marittime regionali si sta consolidando, anche grazie al Programma Operativo Regionale 2014-2020, e recentemente ha visto due progetti coordinati da mareFVG essere il punto di partenza per due tesi di laurea discusse lo scorso 18 dicembre 2020 presso l’Università degli Studi di Trieste e la SISSA: UBE 2 – Underwater Blue Efficiency 2 e SAFE – Realtime Damage Manager And Decision Support.

La tesi Magistrale in Ingegneria Navale elaborata dal progetto UBE 2 verte sulle simulazioni computazionali, nel contesto dell’ottimizzazione navale, ambito che sta diventando un elemento sempre più importante e necessita di software in grado di simulare situazioni fisiche reali in maniera precisa e rapida, permettendo di valutare in poco tempo diverse configurazioni e ridurre il numero delle prove sperimentali, che richiedono tempi più lunghi e costi maggiori. La tesi indaga l’utilizzo del software a sorgente aperto OpenFOAM per la previsione delle caratteristiche propulsive a differenti velocità di avanzo di un’elica, e una prima applicazione  dell’algoritmo predittivo DMD come nuovo e potente strumento per ridurre la tempistica di progettazione per la previsione della spinta della stessa in condizioni di open water.  La tesi è stata il risultato di un lavoro congiunto tra SISSA mathLab, che ha analizzato le potenzialità dell’algoritmo DMD per la stima degli effetti vibrazionali, e le competenze del laboratorio HyMOLab – Hydrodymanics and MetOcean Laboratory dell’Università di Trieste, entrambi partner del progetto UBE 2, che vede inoltre coinvolti anche Monte Carlo Yachts nel ruolo di capofila e MICAD.

Il progetto SAFE – Realtime Damage Manager And Decision Support, è stato al centro della tesi di Master in High Performance Computing di Martina Teruzzi, assegnista di ricerca in SISSA. Le ricerche si sono concentrate sullo studio di un gemello digitale di una nave passeggeri, caratterizzando tale sistema interconnesso tramite teoria dei grafi. Ciò ha permesso la simulazione delle diverse tipologie di guasti a bordo. Questi ultimi presentano come principale causa incendi o inondazioni, e qualora non vengano prontamente limitati, possono velocemente propagarsi a cascata, rischiando di danneggiare la nave a tal punto da renderne necessario l’abbandono. Questa rischiosa eventualità va scongiurata, preferendovi il ritorno in sicurezza al porto più vicino. A tal fine è fondamentale essere in grado di stimare la capacità operativa residua della nave.  All’interno di questo ambito di ricerca è stato sviluppato il software GRAPE (GRAph Parallel Environment): è stato testato su una vera e propria applicazione di test case fornita da Cetena, Capofila di progetto e Industrial Supervisor, mentre per la parte scientifica il lavoro è stato seguito dal gruppo di ricerca SISSA mathLab.