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Il primo Blue Economy Business and Science Forum, organizzato dalla Commissione Europea il 12 e 13 settembre, ha veicolato importanti messaggi sulle politiche e sul ruolo dei cluster marittimi da parte dei rappresentanti della Commissione e degli stakeholders invitati a partecipare. “Mari e oceani rappresentano oggi il 4% del PIL europeo ma hanno un enorme potenziale”, questo il messaggio del rappresentante della DG MARE, Joao Aguiar Machado, che ha riassunto le tre priorità per l’economia blu: aumentare la nostra conoscenza dei mari, formare nuova forza lavoro specializzata sulle attività di domani e migliorare l’accesso al credito e gli investimenti nel settore. “Questi tre elementi”, ha proseguito Machado, “risultano quasi inaccessibili senza un approccio basato su collaborazione – coordinamento – cooperazione”, vere chiavi di volta per una crescita diffusa.
La grande sfida sull’economia ruota attorno alla capacità di garantire un corretto uso dei mari, preservandone tutte il buono stato di conservazione. E tra i tavoli di approfondimento della due giorni tenutasi ad Amburgo, uno è stato dedicato al ruolo dei cluster come attori chiave nell’agevolare la crescita dell’economia blu. I cluster di Southampton, San Diego, Barcellona, unitamente a mare FVG, si sono confrontati condividendo la loro capacità di essere luoghi di aggregazione per eccellenza, nonostante le peculiarità territoriali, e riconoscendo che attori differenti – anche provenienti da settori economici differenti – possono raggiungere risultati altamente positivi e spesso inattesi quanto più è elevato il grado di collaborazione.
Il primo Blue Economy Business and Science Forum, organizzato dalla Commissione Europea il 12 e 13 settembre, ha veicolato importanti messaggi sulle politiche e sul ruolo dei cluster marittimi da parte dei rappresentanti della Commissione e degli stakeholders invitati a partecipare. “Mari e oceani rappresentano oggi il 4% del PIL europeo ma hanno un enorme potenziale”, questo il messaggio del rappresentante della DG MARE, Joao Aguiar Machado, che ha riassunto le tre priorità per l’economia blu: aumentare la nostra conoscenza dei mari, formare nuova forza lavoro specializzata sulle attività di domani e migliorare l’accesso al credito e gli investimenti nel settore. “Questi tre elementi”, ha proseguito Machado, “risultano quasi inaccessibili senza un approccio basato su collaborazione – coordinamento – cooperazione”, vere chiavi di volta per una crescita diffusa.
La grande sfida sull’economia ruota attorno alla capacità di garantire un corretto uso dei mari, preservandone tutte il buono stato di conservazione. E tra i tavoli di approfondimento della due giorni tenutasi ad Amburgo, uno è stato dedicato al ruolo dei cluster come attori chiave nell’agevolare la crescita dell’economia blu. I cluster di Southampton, San Diego, Barcellona, unitamente a mare FVG, si sono confrontati condividendo la loro capacità di essere luoghi di aggregazione per eccellenza, nonostante le peculiarità territoriali, e riconoscendo che attori differenti – anche provenienti da settori economici differenti – possono raggiungere risultati altamente positivi e spesso inattesi quanto più è elevato il grado di collaborazione.